Sembra tutto così complicato e confuso! Non lasciare che cartacce, norme, obblighi e tasse offuschino il desiderio di installare una piscina interrata a casa tua. Affidati a Busatta per acquistare in sicurezza.

Una parte di te non vede l’ora di realizzare un sogno: acquistare una piscina da installare nel giardino di casa. Il solito guasta feste dell’emisfero sinistro razionale, attento e puntiglioso, frena il tuo entusiasmo illustrando il lungo e noioso iter burocratico da percorrere prima di firmare il progetto della tua piscina interrata.

Chi avrà la meglio?

Noi un’idea ce la siamo fatta e se sei approdato qui significa che hai fatto la scelta giusta!

A questo punto però è bene restare lucidi, porsi le giuste domande e fare chiarezza su alcuni passaggi fondamentali.

La realizzazione di una piscina interrata è un’opera abbastanza complessa e delicata che richiede il rispetto di norme e obblighi. Niente panico! Insieme approfondiremo e faremo chiarezza sul quadro normativo e risponderemo a tutti i tuoi quesiti.

Autorizzazione per piscina interrata: a chi rivolgersi?

Piccola premessa, in Italia il permesso per la progettazione di una piscina privata non è disciplinata da un regolamento unico e uguale per tutte le regioni. Ogni Comune, infatti, è libero di procedere in maniera autonoma nel creare l’iter autorizzativo e nel decidere le tempistiche necessarie all’avvio dei lavori.

Dunque, occorre fare riferimento all’Ufficio Tecnico per l’Edilizia del Comune in cui verrà installata la piscina per:

  • informarsi sulle pratiche da espletare,
  • verificare l’esistenza di eventuali regolamenti e piani regolatori locali che pongono vincoli paesaggistici o urbanistici al terreno e alle caratteristiche progettuali dell’impianto.

Qual è la documentazione da presentare prima di avviare i lavori?

I documenti necessari da presentare al Comune per dare inizio ai lavori sono:

  • la DIA (Dichiarazione di Inizio Attività)
  • la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Lavori)
  • CIL (Comunicazione di Inizio lavori)
  • Permesso di costruire

Nel caso in cui non dovessero sussistere obblighi ben precisi basterà presentare la SCIA redatta in ogni sua parte da un professionista (ingegnere, architetto o geometra), con l’inserimento di dettagli importanti: dimensione, materiali, qualità costruttive, impiantistica, carico e scarico dell’acqua.

A questo punto il Comune avrà la possibilità di obiettare sulla documentazione presentata, entro 30 giorni.

Al contrario, se il terreno dovesse essere sottoposto a vincoli di tipo paesaggistico o urbanistico, prima di presentare in Comune la SCIA, il progetto piscina interrata e l’area di costruzione prescelta dovranno essere valutati dalle commissioni attinenti.

È obbligatorio richiedere il permesso di costruire anche quando la piscina non è di pertinenza dell’edificio principale o se l’impianto supera il 20% del volume dell’edificio principale.

Terminati i lavori, entro 15 giorni lo stesso professionista avrà il compito di presentare la Dichiarazione di Conformità, ovvero la domanda per la concessione di agibilità, avente lo scopo di certificare l’esistenza delle condizioni di sicurezza e di igiene dell’opera, che dovrà poi essere confermata dall’Ufficio Tecnico entro 30 giorni con o senza ispezione.

Ultimissimo step, non certamente per importanza, l’accatastamento della piscina; fondamentale affinché l’impianto apporti valore alla casa.

Ora sì che puoi brindare alla nuova arrivata!

Quali sono le normative a cui fare riferimento?

Nel 2016 il Comitato Europeo di Normazione ha completato i lavori di revisione e aggiornamento delle norme tecniche inerenti al settore delle piscine private, valide per tutti gli stati membri della CEE.

Con valenza anche a livello nazionale, la norma interessa costruttori, istallatori, rivenditori, produttori, fornitori e distributori.

Stiamo parlando della UNI EN 16582 che disciplina la costruzione e l’installazione delle piscine domestiche.
Si articola in tre parti:

  • UNI EN 16582 – 1: Requisiti generali inclusi i metodi di sicurezza e di prova.
    Nella norma sono specificati i requisiti di sicurezza qualità e metodi di prova per le piscine domestiche, applicabili alle strutture di piscine interrate, fuori terra o da incasso, compresa installazione e modalità di accesso.
  • UNI EN 16582 – 2: Requisiti prestazionali minimi per i materiali strutturali.

Il progetto strutturale e i materiali devono rispettare le prassi accettate dall’ingegneria delle strutture e la combinazione dei materiali deve essere compatibile e non influenzare la reciproca integrità strutturale.

  • UNI EN 16582 – 3: Pone l’attenzione su:
    • rischio di infortunio;
    • rischio di possibili intrappolamenti di diverse parti del corpo nelle aperture poste al disotto di 500mm di profondità;
    • rischio di annegamento per i bambini soprattutto in età inferiore ai 5 anni. Disciplina dunque l’accessibilità alla piscina indicando provvedimenti ben precisi al fine di controllate l’accesso in acqua.
    • accesso e uscita dalla piscina, assicurati da strumenti idonei che soddisfino i requisiti minimi di materiali e sicurezza per l’utilizzo;
    • rischio di scivolamenti, da minimizzare con l’adozione di segnaletiche comprensibili agli utenti e dispostivi adeguati;
    • sicurezza delle superfici, i materiali costruttivi e di rivestimento devono permettere una manutenzione agevole da esplicitare nel manuale delle istruzioni,
    • segnali di sicurezza, requisiti comportamentali e contrassegno di sicurezza, da rendere consultabili e ben visibili.

Nel testo normativo si precisa che tutte le componenti progettuali della piscina devono essere prese in considerazione: rivestimenti, mezzi impermeabilizzanti o di tenuta strutturale, requisiti prestazionali di resistenza meccanica delle strutture prefabbricate, delle coperture in poliestere, in cemento armato e in muratura.

La costruzione delle piscine pubbliche invece è disciplinata dalla norma UNI 10637, aggiornata dall’Ente Nazionale Italiano, che definisce i requisiti sugli aspetti igienico sanitario delle piscine ad uso natatorio, degli impianti di circolazione, del trattamento, della disinfezione, della qualità dell’acqua.

Ora che sai come muoverti nel districato labirinto della burocrazia, non aver timore di avviare il progetto di una piscina interrata! Contatta il concessionario della tua zona, saprà sicuramente accompagnarti in questa nuova avventura e offrirti informazioni dettagliate.